Le feste natalizie sono alle porte e molti di noi stanno già recuperando da cantine, box e soffitte gli addobbi per abbellire le nostre case per rivivere la magia tipica di questi giorni. Come ogni anno si ripete la sfida fra “alberisti” e “presepisti” con i secondi che rivendicano il primato di una tradizione che nasce addirittura nel 1200 circa con S. Francesco. In tutta Italia, peraltro, si sono diffuse mostre ed esposizioni di presepi che, in molti casi, sono dei veri e propri capolavori realizzati da artisti di chiara fama.
Da vent’anni, ad esempio, a OSSANA (TN), fra le vie del borgo dell'Alta Val di Sole e nelle rovine del Castello di San Michele, si rinnova il rito della esposizione di presepi di varie fogge e materiali e che vedrà, quest’anno, una particolarità: verrà bandito l’uso della plastica.
Fra le 1.600 opere esposte quest’anno (il 10% in più rispetto al 2018), gli organizzatori della manifestazione che nella passata edizione ha registrato 30.000 visitatori hanno deciso di cambiare il tradizionale colore del Natale passando da Bianco a Green invitando artisti e artigiani locali a sbizzarrire la propria fantasia puntando su opere in armonia con l’ambiente.
Oltre ad un presepe, con personaggi ad altezza naturale, costruito utilizzando legno trentino certificato FSC e proveniente da foreste gestite in modo responsabile, farà sfoggio un esemplare realizzato in pasta frolla e uno di due metri composto impiegando prodotti agricoli ed enogastronomici locali.
Dopo oltre duemila anni dalla nascita di Gesù, fortunatamente, esistono fonti di energia altrettanto sostenibili ma certamente più efficaci del fiato del bue e dell’asinello o delle torce dei pastorelli: per illuminare uno dei presepi esposti, ad esempio, ci penseranno ….i batteri. Utilizzando le reazioni biochimiche dei batteri che vivono nel sottosuolo, tre universitari - due dei quali del Centro di Biologia Integrata (CIBIO) dell’Università di Trento – sono riusciti infatti a ottenere energia pulita grazie a celle a combustibile microbiologiche integrate nel prodotto.
La sostenibilità dell’evento non si rinchiuderà nei recinti dove sono racchiusi i presepi ma si diffonderà a tutto il paese di Ossana (non per nulla eletto nel settembre 2017 come il “borgo più green d'Italia” dalla rivista di turismo Weekend Premium): negli stand i visitatori non troveranno bottiglie, stoviglie, bicchieri e altri prodotti in plastica tradizionale monouso.
“Questi presepi sono uno strumento comunicativo formidabile per ricordare che non si deve più pensare di slegare la celebrazione del Natale e le attività turistiche dalla tutela ambientale e del tessuto produttivo locale” spiega il sindaco di Ossana, Luciano Dell'Eva. “Senza i nostri artigiani, i nostri agricoltori, i nostri allevatori la montagna non esisterebbe. Sono un baluardo indispensabile per la gestione attiva del territorio e la sua conservazione futura”.